domenica 13 maggio 2012

Una Ragione per Morire - 03

Una Ragione per Morire

Colonna Sonora: Faceless – Whispered (2010)



Mi risvegliai dopo non so quanto tempo in un luogo che non riconoscevo.

L'unica cosa che pensavo di riconoscere era l'immane puzza che sentivo. Un odore che non saprei ben classificare o nominare. Tuttavia davvero schifoso. Mi ricordò la puzza che sentii quando vidi un cane in putrefazione quando avevo dodici anni. Capirete che fu uno shock quando scoprii che la puzza veniva dalla mia ferita. Quella causata dalla pallottola sparata da un moschetto. Bene io so che noi, e ripeto noi, abbiamo moschetti e finora gli altri non ne hanno usati quindi ero un po' spaventato quando chiesi al dottore cosa fosse successo.

Il dottore, lo stesso di Kiku (che nel frattempo era morto), mi disse che un archibugiere, in preda al panico, mi aveva sparato. Un archibugiere giapponese. Era appena l'alba e non si vedeva bene, tutte le persone sembravano ombre indistinte (aveva detto) e, pensando che io fossi un nemico, mi aveva sparato con quel suo bel giocattolo. Mi venne da ridere e provai subito un moto d'ira incontrollato e febbrile. Presi fiato e feci altre domande al cerusico.

<< Da quanto tempo sono qui? >>

<< Cinque giorni e questa notte. >>

<< E mi sono svegliato solo ora... >>

<< Si ti abbiamo lasciato dormire. Respiravi, quindi eri vivo. >>

<< Ci sono stati altri assalti? >>

<< Altri due... Li abbiamo sbaragliati. Sono impreparati, paurosi e chissà cos'altro... Il capo ha detto che, tempo un mese, e la Corea sarà nostra. >>

<< Dimmi... Perchè siamo qui? >>

<< Perchè così ci hanno ordinato. >>

L'ultima domanda mi era uscita quasi spontanea. Senza pensarci. Fu la spia di un pensiero che cominciava a crearsi nella mia mente. E se quello che facciamo fosse sbagliato?

Siamo qui, lontani da casa e dalla famiglia (io non ho entrambe!), a combattere per un signore che non abbiamo mai visto. A morire per lui. Vincolati da un fottuto codice d'onore che non ha senso... Bushido. La via del guerriero. Si dice che un samurai deve compiere ogni decisione nell'arco di sette respiri. Io partorii tutte quelle idee usandone solo quattro. E usai gli ultimi tre per decidere.



[…]



Una nuova battaglia. La mia prima dopo la convalescenza.

La decisione presa... Non ero molto convinto di quello che facevo. Perciò rimasi. Ero andato in battaglia armato solo della spada. Forse avevo deciso di morire, forse no... Comunque sia era un dato di fatto. Per un guerriero la sua migliore amica è la morte.

C'è chi muore restando vivo e chi, morendo, acquista vita. Questa è l'unica cosa che mi era rimasta in testa da dieci minuti a questa parte. L'avevo letta in un libro cinese* quando ero più piccolo ed ero solo uno studente. Era vero.

Volevo morire in quella battaglia. Un altro pensiero nato in sette respiri? No, ci avevo messo un giorno intero, quindi forse era da scartare. Eppure non avevo voglia di fare altro.

Ho solo voglia di morire.

Non avevo nessuno in patria, non avevo nessuno qui. Qualcuno avrebbe pianto la mia scomparsa? Qualcuno mi avrebbe ricordato? Qualcun'altro si sarebbe incazzato?

Sono preda di una cosa senza senso, voglio uscire e lo farò morendo. Ho vissuto una vita grama e me ne vado così... Cercando una morte onorevole o qualcosa di simile. Nient'altro che un feticcio, ma mi basta anche un feticcio se posso amarlo.

Il capo lanciò il grido di guerra e sfoderai la spada. Ero tranquillo. Mi gettai nella mischia senza pensare. Questo lo feci nell'arco di cinque respiri.



Fine



Qualche nota: mi dispiace se ho concluso in modo così affrettato questa fic. Avevo in mente un progetto ben più vasto e serio, ma non ne ho la voglia. Avrete notato che scrivo solo one-shot, appunto perchè non ho voglia di continuare quello che ho in testa. Ogni giorno io ho nuove idee che rimpiazzano le vecchie e la mia pigrizia non mi permette di scrivere altro. Quell'asterisco sopra libro cinese è una cazzata che ho scritto così. In realtà quella frase l'ho presa IO dal libro “Musashi” di Eiji Yoshikawa (l'opera che ha ispirato Vagabond, ma il manga è una cagata), ovviamente scritto dopo la guerra in Corea. Ogni cosa che scrivo è un omaggio a qualcosa (spesso evidente a me solo), ma ho voluto omaggiare apertamente questa grandissima opera. Consiglio di leggerla a chiunque si definisca un lettore. Smettetela di comprare cazzate e leggete questo.

Per chi non l'avesse capito Itto Saburo è omonimo dell'assassino che compare anche nella mia fic “La Tomba dell'Assassino”. Ho voluto creare una sorta di collegamento tra le due storie, così perchè mi andava. Chi vuole può vederci lo stesso personaggio (dato che la fine non è chiara di proposito). Il detto dei sette respiri è vero, preso dall'Hagakure (leggetevi anche questo).

Un ringraziamento particolare alla musica Metal che è la mia musa ispiratrice. In culo a tutto il resto, spero vi sia piaciuta.

1 commento:

  1. E' un vero peccato che tu non abbia continuato la fic, perchè merita davvero. Però ti capisco, anche io spesso parto con dei progetti ben più grandi per poi ritrovarmi tra le mani una misera one-shot. Pazienza...arriverà il giorno in cui avremo qualche super-ispirazione...forse XD
    Il manga di Vagabond...ho letto qualcosa. Sapevo fosse stato tratto da un libro, ma non ho mai avuto occasione di averlo a portata d'occhi. Ci farò su un pensierino.

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