domenica 6 maggio 2012

Una Ragione per Morire - 02

Una Ragione per Morire

Colonna Sonora: Operation Ground and Pound – Dragonforce (2006)



L'impatto con la prima linea nemica è sempre traumatico. In tutti i sensi.

L'allarme era suonato mentre sonnecchiavo qualcosa che nemmeno ricordo. La sentinella aveva cominciato a battere con un martello un paletto di legno facendo un rumore assordante. Era terrificante. Mi svegliai di soprassalto urlando. Non era la prima volta che capitava, ma non mi abituavo mai. E come ogni volta, appena sveglio, avevo voglia solo di vomitare. Fortunatamente avevo addosso l'armatura, perciò dovetti solo allacciarmi la spada al fianco e prendere una lancia dalla rastrelliera. Allacciai anche l'elmo.

Non riuscivamo a capire come era successo. Finora quei bastardi non avevano fatto altro che subire la nostra offensiva, perciò non ci aspettavamo proprio questo contrattacco. Forse volevano rispedirci in mare, letteralmente. Ma avremmo venduto cara la pelle. Noi siamo discendenti della dea Amaterasu, siamo praticamente dei noi stessi. Ora non ricordo bene la genealogia ma so perfettamente che è così. Senza neanche metterci in formazione o che altro ci gettammo sui primi nemici che vedevamo. Mentalmente invocai Hachiman, il dio della Guerra, affinchè mi desse forza e magari non mi facesse crepare. Non mi va di morire giovane, proprio no. Impugnando la lancia a due mani gettai un Kiai furioso e urtai il primo cinese che incontrai gettandolo lungo disteso. L'avevo preso di spalla perciò era solo intontito ma, una volta a terra, lo infilzai come un pesce usando la lancia. Poi passai oltre.

Muovendomi cominciai a sentire qualche sparo. Cominciai a sorridere. A occhio e croce ci superavano con un rapporto due a uno. Bah, sono solo il doppio... E a parte l'elemento sorpresa (che ormai era svanito) non avevano nulla. Venni aggredito da un coreano armato di lancia e cominciammo a incalzarci a vicenda con le nostre lame. Il suo stile era diverso dal mio, non faceva altro che farla roteare mentre il fiocco legato all'estremità volteggiava (forse per confondermi). Io provavo a muoverla il meno possibile per non sprecare energie. Lo trafissi appena abbassò la guardia. Poi mi ritrovai davanti uno spadaccino singolare. Si muoveva come l'altro facendo anche qualche capriola. Aveva una spada dritta a due lame e nessun'altra arma. Posai la lancia a terra e sfoderai la spada. Volevo provare il suo stile. Era imprevedibile e mi ritrovai colpito in più punti, ma l'armatura attutì bene i colpi. Poi capii il tempismo e al colpo successivo contrattaccai col dorso della lama facendogli volare la lama. Provò a colpirmi coi piedi. Fottuti cinesi, non stanno mai fermi. Accusai il colpo ma riuscii comunque a fendergli al giugulare con la spada. Il sangue zampillava come una fontana. Ripresi la lancia appena in tempo per vedere un nuovo soldato bersagliarmi con una spada ricurva.

Contrattaccai il suo colpo con l'impugnatura e lo colpii con l'estremità senza lama, cadde lungo riverso. Poi mi accorsi di una cosa: mi stavano venendo incontro altri due guerrieri armati di spada e scudo. Uno lo intercettai con la lancia. L'asta gli entrò per un buon terzo nella gola, penso che morì sul colpo. Sfoderai la spada, finii quello che era per terra e, impugnandola a due mani, mi concentrai sul nuovo arrivato. Comcinciò un furioso scambio. Non era granchè bravo, ma quel suo scudo era una vera spina nel fianco. Non ho mai capito perchè non li usiamo anche noi quei cazzo di scudi... Fintai un affondo alla gola per dirigermi alla sua sinistra, colpii di piatto il suo scudo spostandoglielo. Ecco l'angolo morto che aspettavo, poi lo trafissi al cuore. Lo colpii con un calcio liberando la lama. Poi non capii più nulla per un po'. Mi ritrovai a terra con frammenti di elmo (il mio elmo!) a terra e un grosso mal di testa. Davanti a me c'era un gigante armato di mazza ferrata, doveva essere alto almeno sei shaku. [N.d.A 1 Shaku = 30 centimetri]

Per i primi dieci secondi non feci altro che parare i suoi colpi conscio del fatto che prima o poi mi sarei trovato con un moncone d'acciaio. L'ultimo colpo me la buttò via di mano facendola volare più in là. D'istinto gli lanciai la spada corta, parò con la mazza. Ridendo disse qualcosa nella sua lingua prima di caricare un colpo discendente. Mentalmente invocai ancora Hachiman e mi sforzai di rimanere lucido. Ero disarmato, un colosso voleva farmi la pelle. Di colpo ricordai le lezioni di jujitsu che imparai tempo addietro. Di norma si applicava a persone armate di spada ma pensavo di poter provare con questo tizio. Sempre meglio che morire... Quando il colpo arrivò tentai di intercettare il suo polso ma calcolai male i tempi e mi colpì con la mazza la mano destra, sentii un sonoro crack e soffocai l'urlo. Da quella posizione potei comunque afferrare il braccio con la mano intera e proiettarlo a terra usando l'anca e la forza del suo stesso colpo. Una volta a terra agganciai le mia gambe sul suo collo spingendo la sua testa nella stessa direzione. Lo mantenni in questa posizione per diverso tempo finchè non smise di lottare. Penso morì così, per un semplice strangolamento. Mi alzai imprecando contro qualunque cosa vedessi e presi la spada con la mano sinistra.

Ormai sono inutile. Non sono mancino e usare la katana, che per definizione si usa a due mani, solo con una mano (per di più quella non dominante) era una follia, ma ero pronto a vender cara la pelle. Riuscii a raggiungere un arciere nemico alle spalle e a trafiggerlo. Mirai al cuore e colpii la pancia. Merda! Riuscì a percuotermi con l'arco sulla tempia. Caddi a terra intontito mentre quello si dibatteva cercando di togliersi la spada dal corpo. Provai ad alzarmi.

Ma non finiscono mai... I morti delle loro fila erano parecchi, ma ancora continuavano come se non fosse successo nulla.

Barcollavo. Ero disarmato, con una mano rotta e stanco morto. Forse cercavo la scusa per morire. Quando pensai questo che una pallottola mi colpì il braccio sinistro, spappolandomelo. Hanno fucili anche loro? Fu l'ultimo pensiero che mi balenò in testa prima che diventasse tutto buio.

[...]

1 commento:

  1. Te 'ho già detto: amo alla follia le tue descrizioni dei combattimenti. Sono così veritiere che sembra di esser lì in prima persona!

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