mercoledì 1 agosto 2012

Umanità

Umanità

Colonna Sonora: Battle Against Time – Wintersun (2004)



L'umanità è un'impresa sovrumana. 

    - Jean Giraudoux



Sangue. Sangue caldo che mi inonda la gola. E' come essere umani.



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La testa che gira. Il respiro pesante. La bocca impastata. La sensazione di estraneità.

Al risveglio appare tutto ciò, tutto insieme. All'improvviso. E' terrificante. Quando superi la soglia pensi che certe cose non accadano più, poi scopri che ti sbagli. Penso sia una bella cosa... Perché mai dovrei perdermi una così bella sensazione? Non ne vale la pena. Anche se al mattino tutto gira.

In passato mi è capitato molte volte, come a chiunque immagino. La testa che pulsa... Sembra che stia per scoppiare da un momento all'altro. Sono i primi dieci minuti dopo che apri gli occhi, ma sembra un'ora. Ma, come prima, è questione di abitudine. Solo abitudine. Anche ora. E dopo questi dieci minuti torna la solita sensazione. Arriva puntuale... E' strano che pensi a lei come ad una donna. Quella sensazione di vuoto, di inutilità. Non mi ha mai abbandonato neanche prima.

Anche adesso che tutti i miei desideri si sono avverati non riesco a superare questa condizione schifosa. E' terrificante. Mi alzo e tolgo le sbarre dalle pareti: la luce lunare inonda la camera. Oggi è piena, è davvero bellissima. Vorrei fosse sempre così. Quel pallore mi fa sentire meglio, mi distrae dai miei problemi. Divertissement. Ne parlava qualche filosofo. Qualcuno si da alle pillole, qualcun altro al gioco d'azzardo... A me basta poco per dimenticare i miei problemi, ammesso che ora ne abbia. E in questi pochi attimi di pace mentale decido di fare due passi.

Mi vesto per prima cosa, poi mi do una rinfrescata. Il pallore del mio corpo è impressionante. Pare sia dimagrito, pensai. Incredibile, non pensavo fosse possibile. Effettivamente questa condizione mi pone diversi interrogativi. Del tipo: perché respiro? Non dovrei averne bisogno, ma boh... Esco fuori a far due passi. L'acqua è bellissima, riflette le poche luci. Sembra di stare in un sogno. La nebbia rende tutto così bello, anche i lampioni sembrano lucciole in quest'atmosfera. Passo il primo ponte e poco dopo una debole folata di vento mi avvicina al piede il giornale di quella mattina. Era quello locale del posto e in prima pagina c'era scritto del ritrovamento di una ragazza trovata dissanguata nei pressi del posto noto come G.

Questo mi fa venire in mente tante cose. Ieri. Cerco di mettere a fuoco il tutto. Fuori non c'è nessuno, neanche una distrazione. I mattoni corrono veloci sotto i miei piedi mentre ricompongo il puzzle dei miei ricordi. Dunque... Ieri era la serata del concerto degli Scarecrown per la prima volta quì. Ero felicissimo: finalmente un po' di vita in questo posto dimenticato da Dio. Nonostante la mia nuova condizione non avevo perso i miei precedenti interesse e avevo conservato qualche cimelio.

Nonostante la primavera inoltrata ero andato col mio chiodo. Mi faceva sentire sicuro di me anche se, ormai, col fisico che mi ritrovavo, mi stava un pò grande. Raggiunsi subito il posto, avevano appena iniziato. Il chitarrista si stava scatenando e la gente era in procinto di scaldarsi. Mi unii alle prime file, presto sarebbe iniziata la battaglia. Finii a terra molte volte, ma tornai subito in piedi. Mi schiantai contro il vichingo di turno. Neanche a farlo apposta assomigliava al supereroe Thor. Fu come essere un uovo che si schiantava contro un muro di granito. Caddi ridendo.

Due canzoni dopo mi fermai per prendere una pausa. Intanto adocchiai una bella ragazza. Da come si muoveva dedussi che era sbronza. Ottimo, pensai. Si prospettava una serata diversa dalle altre. La portai con me in una calle deserta. Lei barcollava. Iniziammo a far danzare le nostre lingue. Sembrava assatanata. Giusto per farla contenta, le misi una mano lì sotto e lei gemette di piacere. Continuammo così per diversi minuti, poi decisi che era abbastanza. Mi avvicinai di più a lei e aprii la bocca, lei rise, per l'ultima volta. Con una mano le tappai la bocca. Lei avvertì il pericolo. Un secondo dopo avevo affondato i canini nel suo bel collo.

Mezz'ora dopo mi lavavo il mento e la bocca presso una fontana, felice. Poi tornai al concerto. L'alcol cominciava a fare effetto. Era ridotta proprio male. Mi gettai di nuovo nella mischia. Probabilmente vomitai addosso a qualcuno. Ma cosa dovevo vomitare? Non ero come loro. Me l'aveva assicurato lui. Non finirò mai di ringraziarlo. Mi aveva liberato dallo strazio della vita per sempre. Chissà dove era ora... Riuscii a trascinarmi a casa prima prima dell'alba. Il tempo di spogliarmi e caddi sul letto come un sasso. Una serata produttiva.

Si, era andata così. Continuo a passeggiare. Mi reco al luogo del concerto. Il volantino. Lo leggo. Il mese dopo sarebbero stati a M. Non sarei mancato.



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Corpi che si mischiano. Percussioni che sfondano la ragione. Tutti a danzare per un dio invisibile, fatto di aria. Un Dio che non punisce. Un Dio i cui preti bramano davvero la felicità dei fedeli. Un dio fatto di fuoco e caos, di carne e ossa; un Dio fatto di fedeli. E' facile raggiungere l'illuminazione.

E' solo un attimo e tutti ci sentiamo risvegliati. Poi la cerimonia si interrompe per una breve pausa. Tutti corrono a rifornirsi di dolce nettare. Io adocchio un'altra bella donna, cerco di trascinarla con me. Lei urla e si divincola. Chiama il suo amico. Un bestione pelato con due occhi che sembrano fatti di oceano. Quasi mi stregano. Sento un brivido sulla schiena. Ma tanto non posso morire. Mi getto sulla ragazza, anche lei sarà mia. E nessuno potrà impedirmelo. Sento una mano sulla mia spalla: è il tizio. Gli rido in faccia. Poi...



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La mattina viene ritrovato un cadavere. Si tratta di un ragazzzo sui vent'anni. Magro come un chiodo, forse anoressico. Aveva il volto tumefatto e un paio di costole rotte. Forse aveva lottato. Ma il particolare che sconcerta tutto è un altro: aveva la bocca contratta in un ghigno. Era morto ridendo.

1 commento:

  1. Oddioooooo *___* Un'altra delle mie storie preferite, shishishi.
    Amo il sangue, amo i vampiri (quelli VERI, non le porcate di Twilight e simili) e amo la violenza in stile gotico. Qui ce n'è tanta. Adoro!

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