domenica 11 marzo 2012

Una Piuma Pesante

Una Piuma Pesante



Colonna Sonora: Only for the Weak - In Flames (2000)



Le parole del maestro ti hanno scosso. Un nuovo incarico. Un incarico semplicissimo, un semplice assassinio di una puttana, eppure sembri perplesso, distratto. Il maestro capisce, te lo fa notare. Tu non rispondi, abbassi il capo in segno di sottomissione, accetti; non puoi fare altro.

E' un incarico particolare. Nonostante tu sia un Priore il maestro ti ha designato per l'omicidio di una semplice prostituta. Una donna inutile, che vive ai margini della società, una donna che potrebbe essere uccisa da chiunque, anche da un assassino inesperto. Una missione per cui non serve nemmeno la raccolta di informazioni, perchè la conosci bene...

Esci barcollando dalla fortezza di Masyaf, prendi il primo cavallo che trovi, non rispondi ai tuoi fratelli. Lanci il cavallo in una folle corsa verso Damasco. Non vuoi pensare. Mentre ti muovi ti ricordi che hai dimenticato gran parte dell'equipaggiamento. Non hai la spada, i pugnali da lancio, la spada corta. L'unica cosa che hai è la lama nascosta, l'arma primaria degli hashashin. Ma per il compito che ti accingi a concludere è più che sufficiente.

Arrivi alle porte di Damasco, scendi da cavallo. La porta sulle mura è controllata dai soliti soldati che ormai hai imparato a riconoscere. Non vedi eruditi in vista, devi entrare dalla porta di servizio. Fai un giro, trovi il punto esatto, trovi l'impalcatura in legno, cominci a salire. Il tuo equilibrio vacilla, stai per cadere, ma abbandoni i pensieri che ti stanno uccidendo e salti sui legni sopra i due sfigati che stanno facendo la guardia. Entri.

Ti butti nel vuoto, atterri male e rotoli. I soldati si girano scombussolati ma tu sei già altrove. La tua destinazione primaria è il rafiq della città di Damasco. Non sai nemmeno tu perchè lo avvisi dato che non serve. Gli dici tutto. Lui annuisce e ti porge la piuma (a che serve?), un attimo dopo sei già in strada.

Non hai voglia di camminare sui tetti, non c'è nessuno in questa notte senza luna. Mentre cammini vieni assalito dai ricordi. Ricordi che ti avevano cullato in queste innumerevoli notti insonni ma che ora ti scavano dentro. Il maestro ha ragione. Hai sbagliato, devi rimediare. E' un conflitto interiore. Il cuore ti dice che stai sbagliando, tutto il resto dice che sei nel giusto, che non devi temere nulla. Allora perchè ti senti male? Perchè hai la nausea? Perchè non hai le palle.

Questo pensiero ti fa sussultare. Arrivi al bordello, lei è in strada, le mani sul grembo leggermente rigonfio. Guarda a destra e a sinistra, poi ti vede. Tu scatti.

<< Altaïr- >> Dice prima che tu le tappi la bocca per non farla urlare, per non farla parlare. Non vuoi ascoltarla. Fai scattare la lama nascosta e il braccio scatta verso l'addome rotondo della donna. In questo ultimo attimo subisci un ultimo incredibile assalto di ricordi, ricordi felici che però sono in procinto di morire.

Lo sapevi che eri in errore e stupidamente cercavi scuse. Speravi che Al Mualim non lo sapesse mai, ma due giorni dopo il primo incontro sapeva già tutto, il terzo aveva già posato la piuma, quella fottuta piuma, su di lei.

<< E' inevitabile. >> L'unica cosa che sai dire.

La lama penetra come nel burro, il sangue schizza da tutte le parti, ti macchia. Lei muore in pochi secondi, senza poter gridare, senza poter abbracciarti. Lei muore e con lei muore la parte debole di te. Sei un assassino, una persona il cui compito è far morire la gente, non hai tempo per queste sciocchezze da donnette. Quando togli la lama ti senti meglio. Non senti più il peso che ti gravava addosso. Ti senti libero.

Il tuo nome è Altaïr Ibn-La'Ahad e fai parte della setta degli assassini. Tu non hai cuore, sei solo una lama nella folla.



1 commento:

  1. Oh, Assassin's Creed. Tanto love <3
    Molto carina questa fanfiction. Forse avresti potuto prolungarla un pochino, e approfondire la scena cruenta dell'assassinio insieme ai pensieri di Altair...per il resto, ottimo lavoro :)

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